Il binario calcolo-logica

 

Introduzione

Sotto certi aspetti giocare  a scacchi è come guidare un treno sui due binari del calcolo  e della logica. Anche se gli scacchi con l’avvento dei computer, stanno diventando sempre più concreti, credo ci sia ancora molto spazio per trovare le mosse migliori con l’ausilio di una buona comprensione e con la logica. In teoria il calcolo dovrebbe giustificare il pensiero logico di un giocatore. In questo libro ci concentreremo nel tentativo di capire il gioco e i vari concetti su cui si fonda, usando la logica  e il buon senso.Ogni ambito scacchistico ha il suo insieme di principi importanti che ci dicono come gestire un determinato aspetto della posizione.Per esempio, gli alfieri sono buoni in posizione aperta, le torri stanno bene sulle colonne aperte, ecc. ecc.

Questi sono principi semplici autoesplicativi facilmente comprensibili e relativamente facili da applicare nella pratica. Ma ci sono altri principi più complessi che sono di difficile applicazione nelle nostre partite. Per capire questi principi e e usarli nelle nostre partite dobbiamo far sì che diventino parte integrante del nostro processo mentale ed avere una totale fiducia in essi.

Per esempio, diciamo : “Talvolta è una buona idea sacrificare un pedone per avere i pezzi più attivi”. Conoscere questo principio e capire la logica su cui si fonda è abbastanza semplice, ma se non siamo fermamente convinti di questo principio sarà veramente difficile, in una partita vera, cedere un pedone  “solo” per attivare un pezzo.

La domanda ora è : come si passa dalla semplice conoscenza teorica di un principio ad avere una convinzione profonda nel principio stesso ? La risposta è : applicandolo nelle proprie partite. E’ imperativo che un giocatore applichi con successo questi principi nelle sue partite  e nella sua formazione. Solo questo gli darà completa fiducia nel principio, al punto che questo diventi una parte integrante del suo processo di pensiero. Più facile a dirsi che a farsi. In  pratica, i giocatori hanno spesso difficoltà  a cambiare abitudini, a compiere quel salto di fede e ad attuare un piano audace.Consiglio vivamente ai lettori di sperimentare direttamente il processo di ragionamento logico qui proposto, piuttosto che conoscere la teoria e non applicarla nella pratica. Serviranno pazienza e uno sforzo costante per un lungo periodo, per diventare un giocatore di scacchi di successo. In questo libro cercheremo di capire la posizione, trovare le mosse adatte e analizzarle usando la logica come strumento chiave, Non analizzeremo posizioni che richiedono un calcolo profondo, attacchi con sacrifici o mosse concrete. Prima di addentrarci nel libro, vediamo come dovremmo studiare gli scacchi  a casa.

Ho notato che la maggior parte dei giocatori, anche a livello di Maestro Internazionale, tende a credere che analizzare le partite sia sufficiente di per sé a migliorare le proprie capacità. Sfortunatamente non è così. Quando studiamo le partite acquisiamo familiarità con alcuni modelli relativi a quelle posizioni. Ma non stiamo migliorando le nostre capacità analitiche e di risoluzione dei problemi, che sono essenziali per essere un forte giocatore.Quando guardiamo partite di altissimo livello dovremmo sempre trovare la mossa a mente, utilizzando da 30 secondi a cinque minuti per ogni mossa (a meno che la mossa non sia forzata, nel qual caso la nostra scelta sarà più rapida). Se riteniamo che la posizione richieda più impegno, potremo studiarla con analisi più approfondite in seguito.

 

Pensiero concreto vs intuito

Nelle scelte dei giovani giocatori possiamo osservare due approcci antitetici per trovare una soluzione in una posizione: o il giocatore si affida troppo al calcolo concreto oppure opera in modo intuitivo, senza eseguire i necessari controlli per assicurarsi che la posizione sia sicura.

Con l’avvento dei computer gli scacchi sono diventati più concreti: aperture valutate negativamente sono ridiventate popolari; posizioni considerate rischiose sono diventate giocabili. Una volta i Grandi Maestri arrestavano l’analisi ad un certo punto, valutando la posizione leggermente migliore per il Bianco o per il Nero, oppure pari. Ma, oggi come oggi, quasi tutti usano un motore di scacchi prima di esprimere un giudizio su qualsiasi posizione.

Nell’era di Kasparov, si faceva più affidamento sul conseguimento di un vantaggio in apertura. I giocatori preferivano posizioni ben analizzate a casa in cui le cose erano chiare.Evitavano posizioni sconosciute nella fase iniziale e giocavano meno finali. In molti finali interessanti, i giocatori si accordavano improvvisamente per la patta. L’attenzione era chiaramente indirizzata ad ottenere un vantaggio sin dalla apertura. Non riuscendo  a farlo, molti giocatori preferivano evitare di proseguire la battaglia in un medio-gioco equilibrato e accettavano la patta, per poi tornare a casa e continuare ad analizzare con il motore per trovare un vantaggio in una data apertura. Inizialmente questo approccio funzionò bene per molti giocatori. Per un periodo di tempo i Grandi Maestri che iniziarono ad usare questo sistema per la preparazione delle aperture, raccolsero una grande varietà di conoscenze teoriche. Molte linee che erano note per avere chiare confutazioni divennero improvvisamente poco chiare, con l’aiuto della analisi del computer. Poi sorsero nuovi problemi. Man mano che i motori cominciavano a divenire sempre più veloci e il software diventava sempre più avanzato, le vecchie analisi cominciarono a diventare obsolete; molte posizioni considerate += o persino +/- furono rivalutate come equilibrate. E così per molti top players cominciò la ricerca per trovare il miglior motore tra i tanti disponibili; facevano giocare i computer l’uno contro l’altro per ottenere una “analisi perfetta”….

Tratto da il libro “LOGICA SCACCHISTICA VINCENTE”

di GM RAMESH RB,

Edizioni LE DUE TORRI

 

 

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